lunedì 10 febbraio 2025

Maurizio Liverani in memoria

 Sono passati quattro anni e lo vorrei ricordare con i suoi aforismi, stupiscono per lucidità e saggezza. "La tv si ostina a proporre costosi e fatui intrattenimenti."

"L'italiano diventa sempre più apatico facendo sua la sentenza nulla è più reale del nulla".

"L'ideale dei nostri giorni, quello di essere scambiati per quello che non si è".
"Si vive in una malafedocrazia cioè nell'inganno." Io aggiungo: mettendo in vetrina una parodia di se stessi, e a questo servono i social.
Nemmeno io sopporto i "progressisti", uomini, donne e soprattutto alcune donne, che  vendono anima e corpo "per vivere il benessere della gauche-caviar" fingendosi femministe e mantenute da  portafogli altrui, guarda caso spesso si accasano con uomini molto agiati, mai con proletari.
"La nausea della vita", "la disistima per la vita nel suo insieme" e come potrebbe essere altrimenti, se noi poveri sensibili dementi, siamo contornati da nani e ballerine ed è difficile combatterli perché "mutano l'apparenza continuamente".

"Chiamare gli italiani un popolo libero è una bestemmia". Me ne rendo conto da quando vivo all'estero.  "È incredibile che un paese come l'Italia creda ancora che il suo avvenire sia in questa burla dell' UE".  
"L'attuale cristianesimo è spoglio oggi del trascendente a vantaggio dell'immanente" e "Il torto dell'Occidente è di aver sottovalutato il rancore dei fanatici". 

"Solo chi crede fermamente in un Dio è capace di odiare, come quei pacifisti disposti a passare su un mucchio di cadaveri pur di imporre la loro idea di pace." 

Quanto si sente la forza delle sue idee e quanta lungimiranza in frasi scritte anni fa.
Mi piace quando scrive "la liberazione dai mali del mondo non può avvenire in 
assenza della fede". Credo non intendesse fede in una religione specifica, bensì fede come intuizione che ci aiuta a far luce non tanto sulla verità, quanto sulla nostra ignoranza, senza la quale non indagheremo il Mistero.
Spero "l'eternità non si sia rivelata un'illusione" a suo dire nel caso ci "attendeva anche nell'aldilà un supplemento di caos". Io però lo immagino sopra di noi : Stupefatto e Sereno. Non potendo più leggerlo, gli pongo domande e penso alle risposte, con la speranza non si discostino molto dal suo pensiero. 

Concludo : "la migliore dimostrazione di saggezza è di riconoscere e afferrare al volo il momento decisivo",  e questo momento ci darà la possibilità di vivere quel che rimane gioiosamente. È un dovere verso noi stessi. Ricordiamolo con un sorriso. Vive e vivrà nei suoi scritti.